“NON PORTATE I CANI NEI CAMPI COLTIVATI A FORAGGIO”

«Non portate i cani nei campi coltivati a foraggio». È l'appello del Comune di San Francesco al Campo dopo i casi di neosporosi riscontrati in alcune stalle del paese. La causa sarebbe infatti da ricercare nel Neospora Caninum, un parassita...
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29 ottobre 2016

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«Non portate i cani nei campi coltivati a foraggio». È l'appello del Comune di San Francesco al Campo dopo i casi di neosporosi riscontrati in alcune stalle del paese. La causa sarebbe infatti da ricercare nel Neospora Caninum, un parassita presente nelle feci dei cani infetti. La “strada” che compie per arrivare fino alle mucche è abbastanza facile da intuire: le deiezioni lasciate dal cane durante la sua quotidiana “sgambata” nei prati finiscono per essere raccolte insieme al foraggio, che viene poi dato alle mucche nelle stalle.
«Nei mesi scorsi alcuni allevatori del paese hanno riscontrato aborti anomali fra le loro mucche – spiega Dario Barbiso, consigliere comunale delegato all'Agricoltura – Hanno fatto subito eseguire analisi specifiche, sia sulle bovine che sui feti, e il risultato è stato chiaro: Neospora Caninum. L'infezione provocata da questo parassita è considerata la principale causa di aborto fra i bovini a livello mondiale. Se la bovina è forte e riesce a portare a termine la gravidanza, il vitellino nasce comunque indebolito e infetto, rischiando di trasmettere l'infezione agli altri animali: in pratica, nell'arco di qualche anno tutta la stalla rischia di ritrovarsi contaminata». Un danno enorme per gli allevatori. «Per questo abbiamo deciso di intervenire sensibilizzando i cittadini proprietari di cani – continua Barbiso – L'allevamento del bestiame costituisce un elemento fondamentale nell'economia dei nostri coltivatori e dobbiamo salvaguardarlo. Attenzione però, nessun allarmismo: il latte e la carne derivanti da mucche eventualmente infette sono comunque sani e non comportano alcun rischio per la salute dell'uomo».
All'appello di Dario Barbiso si aggiunge quello dell'assessore Barbara Re: «L'unico rimedio – spiega Re – è la vaccinazione preventiva dei cani, perché una volta che i bovini sono stati infettati non si può fare più nulla. Invito quindi tutti i proprietari di cani a informarsi presso i veterinari, anche per tutelare la salute dei loro stessi animali. Ricordo però anche che è vietato lasciar scorrazzare i cani nei prati altrui. Nei prossimi mesi organizzeremo una serata informativa per approfondire la questione con la cittadinanza».

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Ultimo aggiornamento pagina: 29/10/2016 15:48:15

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