Descrizione
Oggi avremmo voluto scrivere un post per dare a tutti un po' di speranza, per esorcizzare in qualche modo l'emergenza e per ricordare che naturalmente la stagione non s'inizierà domani, come da calendario, ma che saremo pronti a scendere in pista non appena tutto sarà finito. Avremmo voluto, ma non lo facciamo, magari lo faremo domani o forse dopodomani. Oggi proprio non ci va.
Oggi piangiamo la scomparsa di uno di noi. Gian Carlo Ceruti si è spento questa mattina all'ospedale di Crema, dov'era ricoverato da alcuni giorni a causa del coronavirus. Gian Carlo era stato presidente della Federazione Ciclistica Italiana dal 1997 al 2005, ma per noi, soprattutto, era uno di noi.
Fin dai primi anni, fin da quando si cominciò a parlare della realizzazione del nostro velodromo, scoccò subito una scintilla fra lui e Carlo Martinetto e, di conseguenza, tutto il gruppo. Si capì subito che era qualcosa che andava ben oltre la condivisione di passioni e di valori comuni, si capì subito che era amicizia. Gian Carlo Ceruti credette fin dall'inizio nel sogno del commendator Francone e nel progetto del nuovo velodromo. Ci credette a tal punto da richiedere e ottenere dalla Federazione l'assegnazione dei Campionati Italiani al Velodromo Francone quando questo neppure esisteva, se non sulla carta. Lo promise in quel giorno di maggio del 1996, al quale risale prima immagine che vedete, dove Gian Carlo se ne sta nell'angolino in basso a sinistra. La seconda immagine è di un anno più tardi: Giancarlo Ceruti insieme al sindaco Adriano Coriasso, a Carlo Martinetto e ai presidenti della Regione Piemonte e della Provincia di Torino, Enzo Ghigo e Mercedes Bresso, taglia il nastro nella cerimonia d'inaugurazione dei Campionati Italiani di ciclismo su pista al Velodromo Francone di San Francesco al Campo. Promessa mantenuta. Chi, del resto, avrebbe potuto dubitarne? Gian Carlo era un omone che parlava chiaro e ispirava fiducia in ogni gesto. La terza immagine è una delle ultime fotografie che abbiamo con lui in eventi ufficiali: risale a poco più di due anni fa, era la fine del 2017, quando Gian Carlo Ceruti venne a presentare il suo ultimo libro e per l'occasione fu ospitato nella sala consiliare di Palazzo Doria a Ciriè. E poi c'è la foto scattata durante l'ultima Sei Giorni di Torino insieme a Claudio Santi e Giacomino Martinetto, che incide nella memoria e nel cuore di tutti noi il fantastico rapporto di amicizia e di condivisione che univa Giancarlo Ceruti al nostro gruppo.
Domani ricominceremo a lavorare e a sperare che tutto finisca presto, ma oggi no. Oggi ci sentiamo maledettamente soli e piangiamo la scomparsa dell'amico unendoci a tutte le famiglie che stanno piangendo la scomparsa dei propri cari in questo folle momento. Poi risaliremo in sella, ma sappiamo bene che fin dalle prime pedalate, senza Gian Carlo, la strada ci sembrerà difficile da sopportare. ( Fonte Velodromo Francone ).
Giacomino Martinetto ricorda così il grande amico scomparso “ Per me e per la mia faglia era uno di noi, quando veniva a trovarci per l'inizio della stagione si fermava sempre a casa nostra per qualche giorno. Se abbiamo il nostro bel Velodromo possiamo dire grazie a lui che quando mio papà iniziò la costruzione lui si fece carico di tutto i rapporti con il CONI per avere tutto ciò che ci serviva. Mancato mio padre e sempre stato vicino a noi facendoci sentire il suo affetto e la sua vicinanza..... Ci mancherai “.
Oggi piangiamo la scomparsa di uno di noi. Gian Carlo Ceruti si è spento questa mattina all'ospedale di Crema, dov'era ricoverato da alcuni giorni a causa del coronavirus. Gian Carlo era stato presidente della Federazione Ciclistica Italiana dal 1997 al 2005, ma per noi, soprattutto, era uno di noi.
Fin dai primi anni, fin da quando si cominciò a parlare della realizzazione del nostro velodromo, scoccò subito una scintilla fra lui e Carlo Martinetto e, di conseguenza, tutto il gruppo. Si capì subito che era qualcosa che andava ben oltre la condivisione di passioni e di valori comuni, si capì subito che era amicizia. Gian Carlo Ceruti credette fin dall'inizio nel sogno del commendator Francone e nel progetto del nuovo velodromo. Ci credette a tal punto da richiedere e ottenere dalla Federazione l'assegnazione dei Campionati Italiani al Velodromo Francone quando questo neppure esisteva, se non sulla carta. Lo promise in quel giorno di maggio del 1996, al quale risale prima immagine che vedete, dove Gian Carlo se ne sta nell'angolino in basso a sinistra. La seconda immagine è di un anno più tardi: Giancarlo Ceruti insieme al sindaco Adriano Coriasso, a Carlo Martinetto e ai presidenti della Regione Piemonte e della Provincia di Torino, Enzo Ghigo e Mercedes Bresso, taglia il nastro nella cerimonia d'inaugurazione dei Campionati Italiani di ciclismo su pista al Velodromo Francone di San Francesco al Campo. Promessa mantenuta. Chi, del resto, avrebbe potuto dubitarne? Gian Carlo era un omone che parlava chiaro e ispirava fiducia in ogni gesto. La terza immagine è una delle ultime fotografie che abbiamo con lui in eventi ufficiali: risale a poco più di due anni fa, era la fine del 2017, quando Gian Carlo Ceruti venne a presentare il suo ultimo libro e per l'occasione fu ospitato nella sala consiliare di Palazzo Doria a Ciriè. E poi c'è la foto scattata durante l'ultima Sei Giorni di Torino insieme a Claudio Santi e Giacomino Martinetto, che incide nella memoria e nel cuore di tutti noi il fantastico rapporto di amicizia e di condivisione che univa Giancarlo Ceruti al nostro gruppo.
Domani ricominceremo a lavorare e a sperare che tutto finisca presto, ma oggi no. Oggi ci sentiamo maledettamente soli e piangiamo la scomparsa dell'amico unendoci a tutte le famiglie che stanno piangendo la scomparsa dei propri cari in questo folle momento. Poi risaliremo in sella, ma sappiamo bene che fin dalle prime pedalate, senza Gian Carlo, la strada ci sembrerà difficile da sopportare. ( Fonte Velodromo Francone ).
Giacomino Martinetto ricorda così il grande amico scomparso “ Per me e per la mia faglia era uno di noi, quando veniva a trovarci per l'inizio della stagione si fermava sempre a casa nostra per qualche giorno. Se abbiamo il nostro bel Velodromo possiamo dire grazie a lui che quando mio papà iniziò la costruzione lui si fece carico di tutto i rapporti con il CONI per avere tutto ciò che ci serviva. Mancato mio padre e sempre stato vicino a noi facendoci sentire il suo affetto e la sua vicinanza..... Ci mancherai “.
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Ultimo aggiornamento pagina: 01/04/2020 15:25:42