Descrizione
In questi giorni la consegna delle bollette riguardanti i canoni irrigui ha creato diversi malumori e una svariata serie di commenti tra coloro che hanno ricevuto l’avviso di pagamento per terreni che oggettivamente non sono irrigabili; è necessaria quindi una risposta chiara e puntuale.
La prima motivazione di questa anomalia è sicuramente la qualifica catastale dei terreni, che per motivi non dipendenti dal Comune risultano irrigui e per i quali, trattandosi di proprietà private, l’ente non ha potere ed è totalmente estraneo alle motivazioni per cui detti terreni siano stati riqualificati dall’Agenzia delle Entrate.
Quello che invece ci riguarda direttamente è il “Regolamento interno per la riscossione dei canoni irrigui” approvato dal Consiglio Comunale nel 2018, esattamente il 19 dicembre. Sicuramente parliamo di un atto necessario che presenta però una lacuna estremamente importante: quella di non avere preso in considerazione la morfologia del nostro territorio inserendo la condizione “irriguo” per tutti i terreni senza distinzione. Risulta tuttavia palese che i terreni situati ad un livello di 30-40 metri più alto rispetto al letto del torrente oggetto di canone, anche se catastalmente irrigui, non lo siano fisicamente.
Il fatto che il regolamento preveda come condizione essenziale l’irrigabilità catastale ha fatto si che l’ufficio preposto all’emissione delle bollette abbia incluso tutti i terreni con quelle caratteristiche.
Pertanto si ribadisce la ferma e assoluta volontà di questa amministrazione ad andare a porre rimedio ad una sgradevole situazione creata nella passata legislatura e per la quale si lavora per una concreta e definitiva soluzione.
ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA
GIORGIO CANDELO
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Ultimo aggiornamento pagina: 13/12/2021 19:52:21